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Secondo Basta

by Gian Marco Basta

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1.
Dandy Pub 03:55
C’era il tempo delle mele e prima di Paolo e Francesca, il tempo dei romantici e quello dei vampiri, ed erano i tempi che le storie d’amore seguivano un copione invariato da una vita e si diceva “Che noia” e si diceva “Facciamola finita...” Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub n’è più la stes sa Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub ha cambiato ses sa. C’era il tempo della chiesa e il tempo delle streghe poi vennero le femministe e il tempo di Pannella ed erano tempi duri dove ci si batteva per i diritti e si buttavano i copioni si uccidevano i registi “Stasera si recita a soggetto, stasera cantiamo un nuovo motivetto”: Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub n’è più la stes sa Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub ha cambiato sessa. C’era il tempo delle mele e prima di Lancillotto e Ginevra, ora è tempo che un etero ragazzo si contempli a vita il mazzo e lo consoli con parole dolci e lo lusinghi con attenzioni come “Il vecchio” di Guccini raccontandogli di tempi migliori. “Ora siamo fuori moda nascondiamoci dall’arrivo della ronda (Parlato: -Ma che ronda è?-. -La ronda del piacere!!- -Ah bè...-) Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub n’è più la stes sa Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub ha cambiato sessa. Voglio tornare al tempo delle donne, di Francesco Nuti in “Donne con le gonne”... Ma non si può... Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub n’è più la stes sa Dan dy Pub la mia ragaz za Dan dy Pub ha cambiato sessa
2.
Non ti vedo da mesi stai facendo la Tesi ci siamo autosospesi come 2 eschimesi quando tornato da Jesi questione di odontogenesi mi appari con la pancia con l’extension! Che insetto ti ha punto? Che insetto ti ha punto? Doveva essere bello grosso se non ti ho vista per 7 mesi E mi dici la Tesi quella sugli Ateniesi In verità, la sospesi troppi i sangiovesi -nottate coi calabresi -mi appari con la pancia con l’extension! Che insetto ti ha punto? Che insetto ti ha punto? Doveva essere bello grosso se non ti ho vista per 8 mesi. Non ti vedo da un mese prego anche in cinese ma tu mi appari con la pancia con l’extension! Che insetto ti ha punto? Che insetto ti ha punto? Doveva essere bello grosso se ti presenti dopo 9 mesi. Antefatto Si presenta l’ex ragazza in evidente stato di gravidanza. Il ragazzo le osserva la pancia per un minuto...“Che insetto ti ha punto?”
3.
Contanti 03:53
Con-tanti con-tanti con-tanti... Ci sono quelli / che amano la mamma, ci sono quelli / che picchiano i gatti, tra i miei amici / qualcuno è pederasta e a qualcuno, / dicerto, piace l’asta, ma dei difetti / quello che è peggiore è chi non offre / da bere al barazzo quello proprio non ha / capito un cazzo di come vivere, dello stare al mondo... ....e quando vede una donna sola lui pensa: -Ci provo quando è sottocosto..., si dice che prima che si muova un morto in genere ci voglia una vita intera. Con-tanti con-tanti con-tanti... Avidi, tirchi, usurai / calcolatori, venali, veniali, / spilorci, taccagni, marrani / avaracci alla Moliere chi ha il cuore a forma di salvadanaio nasce e muore dentro un rettilaio. Con-tanti con-tanti con-tanti... Ci sono quelli / che ammazzano la mamma, ci sono quelli / che evadono le tasse, tra i miei parenti / qualcuno è scissionista e su youtube / è proprio un grande artista, ma dei difetti / quello deprecabile è chi rinuncia / a vivere la vita ai compleanni, / l’avaro, si autinvita ma di torta non ce n’è. ...e quando vede una donna incinta pensa: -Se ci provavo / allora, avrei una moglie-. si dice che chi /rubi le scarpe al morto in genere poi morirà scalzo. Con-tanti con-tanti con-tanti... Avidi, tirchi, usurai / calcolatori, venali, veniali, / spilorci, taccagni, marrani / avaracci alla Moliere chi ha il cuore a forma di salvadanaio nasce e muore dentro un rettilaio. Con-tanti con-tanti con-tanti... Avidi, tirchi, usurai / calcolatori, venali, veniali, / spilorci, taccagni, marrani / avaracci alla Moliere chi ha il cuore a forma di salvadanaio nasce e muore dentro un rettilaio.
4.
Sono un artista, lo sai, l’attizzatoio dei guai, il tuo gattomammone ma le fusa me le faccio da sole Sono un artista bonsai il vino che non invecchia mai ma quando torno a casa e non trovo nessuna spesa apro il frigo e mi faccio la lampada. Sono un artista, “del mai” chiedimi e non otterrai, il sorcetto che fa da cavia una X tra Milan e Juve Stabia, Ti ricordo del mio postapay batti un colpo se ci sei, ma quando torno a casa e non trovo nessuna spesa apro il frigo e mi faccio la lam pada. Ti ricordi lo scambio dell’anello poco importa se era solo un tarallo, ma quando torno a casa e non trovo nessuna sposa apro il frigo e mi faccio la lampada. Sarò artista per sempre canterò fino all’ultimo dente, mi troverai affacendato nei bar tu con la prole, io con la libertà, Sarò artista e poi basta al figlio punk, fagli la cresta, ma quando torni a casa e non trovi nessuna rosa apri il frigo e fatti la lampada. ma quando torni a casa e non trovi nessuna rosa apri il frigo e fatti la lampada.
5.
Volevo vincere alla SNAI Volevo rifarmi di tutti i miei guai, da una vita in sordina a un’avvenire tutto in vetrina! Volevo diventar Gheddafi abitar sui motoscafi guardie scelte con i pettorali vestirmi come un rastafari, ma... non lo divenni mai. Così avrei comprato tutto dall’Unicredit al Siena Calcio, dalle uova con il prosciutto al caviale nel narghilè! Sarei diventato stronzo col cellular di bronzo una limousine alta un palazzo nudo a Chicago senza imbarazzo, ma... non lo divenni mai. Una vita per la Snai Circolo del Biliardo altro che Dubai una vita per la Snai fisso il cielo come un moai... Gol No Gol no Gol E adesso che sono pensionato SNAI non reggo più il gioco, vado avanti a tocai sono finito sul serio in vetrina accendo e spengo i monitor sull’ippica.... Fisso il culo a tutti i cavalli gli scommetitori negli intervalli le mie mani son piene di calli non tocco un euro da ventanni, ma... non lo divenni mai. Una vita per la Snai Circolo del biliardo altro che Dubai una vita per la Snai più fedele di un guerrier masai. Gol No Gol no Gol con l’handicap con l’handicap Risultato Esatto Risultato Esatto...
6.
C’è un quartiere di Bologna dolce come la mela cotogna Che se l’addenti ci lasci i i denti specie quelli davanti e venne un uomo come uno sputnik atterrò nel quartiere beatnik pantaloni alla zuava e pappagorgia come una rana Lui sa che l’amore è come un pugno, una canzone di Toto Cutugno Ma al corazon non si comanda, come il carrozzon della Renata… E avanti da sé, avanti da sé, Via Libia è come Saint Tropez, e avanti da sé, avanti da sé, in Via Paolo Fabbri incontrai di te, e vieni con me, “Sì”, vien con me, “Sì”, ti mostro il mio bel separè non te preoccupès, “No”, non te preoccupès, “No”, la mia amica dorme fino alle tres, vengo con te, “Sì”, vengo con te, “Sì”, padroneggio spagnolo come Joaquin Cortes Son di Tolè, “Eh?”, son di Tolè, “Eh?”, importo esporto patate novèl, americane, gialle, rosse, al selenio oppure no Se diventi la mia mujer, “solo se”, diventi la mia mujer, “solo se”, diventi la mia mujer te ne svuoto un camion davanti a... te! Son di Tolè, importo esporto patate novèl Se diventi la mia mujèr por toda la vida, purè! E’ di Tolè, importa esporta patate novèl Se diventi la sua mujèr por toda la vida, purè! C’è un momento della vita in cui sei ricettacolo di sfiga ti lamenti della suerte, ogni momento “ma li muerte” al nostro eroe la spagnolita fece il backup del girovita e col portafogli alla zuava lo chiuse a chiave e poi filava si svegliò di soprassalto narcotizzato dallo psicofarmaco ululando come un carlino accelerò il finale alternativo E fatemi uscir, fatemi uscir, sono in mutande, ma non sono freak, fatemi uscir, fatemi uscir, ho latifondi e terreni da Imola a qui, non uscirai, “no”, non uscirai, “no”, fece una voce afrobebop, finchè mi dirai, “sì”, finchè mi dirai, “sì”, il codice ibàn della mastercard 8543, 8543, Alfieri Giuseppe nato a Tolè nipote di contadin, bonifiche x Mussolin... se apri ti do i miei quattrin, spalancò la porta un nerettone alto 2 metri largo 3... Se diventi il mio mujer, “solo se”, diventi il mio mujer, “solo se”, diventi il mio mujer... por toda la vita purè!!! Son di Tolè, importo esporto patate novèl Se diventi il mio mujèr por toda la vida, purè! E’ di Tolè, importa esporta patate novèl Se diventi il suo mujèr por toda la vida, purè! Tolè, Tolè oh Tooleeeeè...... olè!
7.
Sulla corriera del mattino col tuo alito vicino scartavetrato a Mirafiori o alla Ilva zona Tamburi neanche Iva Zanicchi ti salverà dai pidocchi sull’Arca di Noè. “Cambierà, ma quando cambierà?”. C’è Francesco con la piorrea è innamorato di Andrea laurea in economia e commercio per finire allo smercio C’è Anna con un figlio dentro la panza che rimbalza il germinatore se ne è andato e l’affitto di casa lo paga lei. Sulla corriera del mattino col tuo alito del vicino traghettato a Ceramiche Faenza Del Verde zona Lanciano neanche Nina Zilli ti salverà dai bacilli pettinatura alla “winehouse” “Cambierà, ma quando cambierà?”. C’è Mohamed che sa sorridere molto più di tutti noi vende accendini dalle 8 alle 8 è una fortuna se non si bagna. C’è Luisa la contrabbandiera ha i denti fosforescenti al buio è uno spettacolo in galleria sembran lucciole che ballano. C’è Francesco che ha preso coraggio ha mandato un “ti amo” ad Andrea, andrà in cassaintegrazione a Maggio si sposerà con lui a Rotterdam un figlio per ogni licenziamento, tanto Andrea è in Parlamento tanto Andrea è in Paramento inteso quello Europeo. Anna ha rotto le acque in curva prima ha cucito lo strappo con la famiglia quando il figlio nascerà avrà una padre un po’ cincillà e Muhamed ha buttato gli accendini dal ponte dei sospiri a Venezia e sotto braccio con la contrabbandiera si bagnano fino a sera.
8.
Topicida 04:33
Un giorno / tutto questo sarà tuo diceva / la nonna e tutti noi / ad aspettare volevamo bene alla nonna ma lei non moriva mai, non moriva mai, ma lei non moriva mai, non moriva mai. Basta avere / un poco di pazienza ho già fatto / testamento e quando / verrà il momento il buon dio mi chiamerà ma dio non chiamava mai, non chiamava mai, ma dio non chiamava mai, non chiamava mai. Fu così che / abbiamo escogitato di dare / una mano a dio e / ci siam decisi per il topicida... Buonasera vorrei un veleno per topi e che sia il più potente e che non alteri i valori del sangue insomma un veleno che ammazzi all’istante Lo metta nella gelatina di frutta i topi, sa, ne vanno pazzi quando muoiono fanno un po’ schifo ma poi con la scopa dalla terra ramazzi che invenzione la derattizzazione! 20 euro e ne intaschi un milione. La polizia / fece irruzione che / imboccavamo nonna era / da un mese e passa 3 milligrammi al giorno ma lei non moriva mai, non moriva mai, ma lei non moriva mai, non moriva mai Un giorno / tutto questo sarò tuo ora nonna ci saluta / sulle sue gambe e noi / come dei sorci a ringhiar dietro le sbarre... Buonasera vorrei un veleno per topi e che sia il più potente e che non alteri i valori del sangue insomma un veleno che ammazzi all’istante Lo metta nella gelatina di frutta i topi, sa, ne vanno pazzi quando muoiono fanno un po’ schifo ma poi con la scopa dalla terra ramazzi che invenzione la derattizzazione! 20 euro e ne intaschi un milione.
9.
Oggi è un momento storico speciale Dopo l’Uomo di Neanderthal E Prima del Macrocefalo di Ancona Quando hai una pelliccina Che ti fa male E come saltasse in aria Il cane con la moglie Quando hai una rapporto edipico Col tuo patrimonio gli psicologi aprono le braccia al tuo portafoglio Sono depresso, depresso, depresso, C’è la crisi, mi sento in croce, mangio la crusca… come cipresso, cipresso, cipresso, nell’attacco di panico ci costruisco l’attico Tutti depressi, depressi, depressi, cassaintegrazione, l’inazione, integrazione, come Leo Messi, Leo Messi, Leo Messi tichitachi la vita in un infinito pallone Ma abusar della parola depressione È come far sesso con un carabiniere E dire che l’hai fatto col vicequestore… Oggi è tornata l’era glaciale Dopo il Mammuth in pelliccia E Prima dell’Elefante bonbone Chi si estingue, su Vogue appare Con l’asteroide che c’entra in pieno l’ombrellone Quando sotto stress diventi un dinosauro È tutta colpa del transfert da Scalfari a Ezio Mauro. Sono depresso, depresso, depresso, agorafobico, anfibico, metallofono, amleto del cesso, del cesso, del cesso primo attore dello scopettone Tutti depressi, depressi, depressi, muore il pc, crolla la bors, Ignazi la Russ… Antony Perkins, Perkins, Perkins nel tuo conflitto irrisolto ci passi le feste Ma abusar della parola depressione È come far sesso con un prete E dire che l’hai fatto con... “Tu sei il mio xanax Altro io non ho Tu sei il mio sostegno La mia felicità Quando sono eccitato Prendo il calmante, ma quando son triste con l’eccitante torno su, niente nella vita ci separerà e per sempre nel tuo amore vivrò”.
10.
Come sono caduto in basso vuoto dentro, vuoto fuori mi hai tolto tutto o ti ho dato tutto io? Come son caduto in basso non riesco più rialzarmi mi ha rubato tutto o ti ho regalato tutto io? Come un guanto rivoltato alla ricerca di uno spillo, un cane con la pancia all’aria in attesa di carezze Un paradiso che cerca il suo inferno, un canarino cieco che vola nella stanza per la gioia dei bambini. Come una porta disegnata durante l’isolamento, i frangiflutti sconvolti dal maremoto della notte Come l’abbraccio di due condannati a non vedersi più, come l’ultima poesia scritta il giorno dopo la fine del futuro. Oggi il vuoto mi ha preso schiavo del passato, su una nave, ammanettato a cento altri fantasmi di ex ragazzi. Dove va la nave del tempo? A chi donare tutto questo amore se lo getto in mare, va a fondo, e se sono io a gettarmi tu mi tieni a galla? Come un guanto rivoltato alla ricerca di uno spillo, un cane con la pancia all’aria in attesa di carezze Un paradiso che cerca il suo inferno, un canarino cieco che vola nella stanza per la gioia dei bambini. Come una porta disegnata durante l’isolamento, i frangiflutti sconvolti dal maremoto della notte Come l’abbraccio di due condannati a non vedersi più, come l’ultima poesia scritta il giorno dopo la fine del futuro.
11.
Cerco casa 04:13
Cerco casa almeno da un mese la troverò in un altro paese avevo casa alla stazione ma me l’han fottuta... come un coglione! Coro femminile: Ma gliel’han fottuta... come un coglione! Vidi un giorno la stella cometa presi l’Italia per la via della seta da Reggio Emilia a Reggio Calabria ma ho trovato solo la scabbia. Coro: Ma ha trovato solo la scabbia! Dormirò dentro una golf, dormirò nella valle del Po, ma... Cerco casa almeno da un mese... Cerco casa almeno da un anno lo troverò per il mio compleanno? Mi basterebbe anche un mini pollaio il cilicio ce l’ho, mi manca il saio. Coro: Il cilicio ce l’ha, gli manca il saio. Un giorno dissi: -Vado a Cinecittà- tutto il paese pensò: -Che cazzo fa?-, persi il lavoro e con esso la moglie ora ho capito cosa sono le doglie Coro femminile: ora ha capito cosa sono le doglie! Dormirei in fondo a una tomba, dormirei abbracciato a una bomba, ma... Cerco casa almeno da un anno... Cerco casa quassù in Paradiso i santi mi odiano ma con il sorriso, ho avuto un incontro del terzo tipo “Vieni con me amore, ti ospita Zico-. Coro femminile: Vai con lui, ti ospita Zico! Dormirò tra le sue braccia mi pungerà con la barba la faccia, ma... Non è niente male la vita col trans lo mando all’Inferno e lui ci va torna in cielo con banconote da cento Zico ti amo, sono morto e contento Coro femminile: Zico ti ama, è morto e contento!
12.
Ci sono sere in cui mi manchi mi manca la tua follia la tua intelligenza Mi manca il tuo vestito viola che corre sui muri di Bologna mi manca il Circolo del Biliardo la colletta del vino in Piazza Complici nel prendere per il culo e darlo in culo all’esistenza. E si correva dietro un’arancia marcia la si calciava sotto la traversa in una notte di Aulla ed era il tempo che sempre tempo e che questo per dio bastava: bastava avere venti anni rimandando ogni promessa c’ero io, il presente, la Piazza e la Comandantessa. E mi svegliavo non prima del pomeriggio in case sempre diverse e non sempre affittate trapuntato di tessere arci e fototessere in pose beniane, non mi addomesticavo neanche le urla dei genitori alla richiesta di voti più falsi di me. E si tornava a piedi dal Parco Nord con voragini al posto del cuore improvvisando “Battiato” d'annata io, te, Rimbò e Capobanda con le palle piene di vita, e tutto intorno pareva la vita, la migliore vita, sul serio “Giuro di esserci sempre anche quando non ci sarò più”. E si correva dietro un futuro che non avremmo raggiunto mai che non ci avrebbe visto insieme. E se qualcuno gli avesse detto a quei due magnifici ragazzi randagi che si cresceva, ci si perdeva, ci si salutava, loro gli avrebbero riso in faccia ubriachi come uccelli dietro un’arancia marcia.

about

GIAN MARCO BASTA – “Secondo Basta: dodici canzoni tragicomiche”
Etichetta: FonoFabrique
Release date: 8 gennaio 2016
Sul web: www.gianmarcobasta.com

“Secondo Basta:
dodici canzoni tragicomiche” è il secondo album del
cantautore bolognese Gian Marco Basta, in uscita l’8 gennaio per
FonoFabrique. Dodici canzoni che raccontano con leggerezza e ironia il
“dilemma” del rapporto tra uomo e donna, ma anche quello dell’avidità,
della depressione, della mania per il gioco d’azzardo e dell’ambiguità
sessuale, il tutto con lo stile unico del “cantattore” bolognese, che
attinge nella sua opera tanto dal cantautorato italiano quanto dalla
scuola del teatro-canzone.

In questo suo nuovo lavoro il “cantattore”, come egli stesso si definisce, continua a raccontare con ironica tragicità le sue storie metropolitane e un po' sgangherate di ultramarginali, perdenti, disgraziati, amori andati a male e sfighe di umanità varia. Canta ciò che di una città rimane più nascosto e sotterraneo: la fauna dei
giocatori d'azzardo, una famiglia alla "Parenti serpenti" che vuole ammazzare la nonna per l'eredità, l'ex ragazza che non è più "tanto ex" da quando torna a casa in evidente stato di "procreazione assistita". Canzoni dotate di una propria complessità, pur suonando semplici, e che nonostante tutte le disgrazie dei suoi personaggi, o forse proprio grazie a ciò, sanno strappare una risata, a volte amara.

Gian Marco Basta, cantautore bolognese, inizia la sua carriera recitando poesie nei locali della sua città, delle quali pubblica due raccolte: “Pierrot Randagio” (2002) e “Bisogna Vivere! “(2008) editi entrambi da Libro Italiano di Ragusa. Nel 2009 partecipa al Laboratorio di teatro-canzone di Enzo Jannacci alle Scuole Civiche di Milano, che lo porta alla scoperta del mondo cantautorale. Nel 2013 partecipa a due laboratori di recitazione teatrale condotti da Dario Fo e Franca Rame, alla Libera Università di Alcatraz, Perugia. Nello stesso anno pubblica l’album “Teatrino di Basta”, co-prodotto dall’Associazione Culturale Studio SoundLab di Bologna. Ad inizio 2016 esce per FonoFabrique il suo secondo album “Secondo Basta: dodici canzoni tragicomiche”.

credits

released January 8, 2016

Artista: GianMarco Basta
Titolo: Secondo Basta
Testi e musica di G.M. Basta
Arrangiamenti, Claudio Giovannini
registrato e missato presso lo Studio SoundLab, Bologna da Alberto Irrera
nel marzo 2015

Prodotto da Gian Marco Basta e Studio SoundLab

Hanno suonato: Claudio Giovannini, pianoforte,tastiere, fisarmonica.
Contrabbasso e basso elettrico: Pippi Dimonte
Chitarra: Francesco Guarino, Giuseppe Quaranta, Simone Grande
Batteria percussioni: Titta Maraschini
Violoncello, G. Gamberucci.
Violino, Claudio Cadei
Sax alto, Marco Borazio
Cori: C. Saglioni

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Gian Marco Basta Bologna, Italy

Cantautore bolognese, inizia la sua carriera come poeta. Nel 2009 partecipa al Laboratorio di teatro-canzone di Jannacci alle Scuole Civiche di
Milano. Nel 2013 partecipa ai laboratori teatrali condotti da Dario Fo e Franca Rame, alla Libera Università di Alcatraz e pubblica l’album “Teatrino di Basta”, co-prodotto dall’Ass.ne Studio SoundLab. Nel 2016 esce per FonoFabrique “Secondo Basta”
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